Solo un babbo
26 dicembre 2020
La fila scorreva lenta.
Rot osservava con cupidigia le strade completamente deserte: avrebbe voluto non essere lì.
Conquistava terreno poco per volta, giocando con la frizione e l’acceleratore, incastrato tra chi lo precedeva e chi, dietro di lui, era ancora più esasperato. La vita, su quello stradone che portava alle città degli Angeli e dei Silvani, si esprimeva solo in un lungo serpentone di auto in attesa.
Ripensava al meeting del pomeriggio, a tutti quei numeri altisonanti sciorinati con disinvoltura sui risultati inattesi di quell’anno. Si sentiva solo una goccia di sangue rubino in una platea emorragica alla quale nessuno sembrava faticare a chiedere sempre di più.
L’entusiasmo dei suoi amici e colleghi, che applaudivano estasiati, l’aveva messo in imbarazzo. Quella massa di cappelli e vestiti rossi veniva da una lunga e nobile tradizione. Quando erano diventati un’industria? Quando aveva perso la sua dignità per diventare l’abietto che sentiva di essere?
“Cosa vuole?”. La voce che sembrava porre la domanda esistenziale per antonomasia lo risvegliò dalle sue elucubrazioni. “Un McChristmas deluxe e una coca media, grazie”, rispose d’impulso. Dovette attendere pochi istanti, durante i quali raccolse gli spiccioli dalle tasche rosse, prima che la mano gli porgesse il sacchetto. Versò gli spiccioli nel raccogli moneta e diede gas. In lontananza sentì abbandonare delle parole al vento: “Ancora buone feste!”. Non rispose.
Mentre imboccava lo svincolo per il lungomare diede un morso al panino e lo gettò sui sedili posteriori. Il sapore consueto e anonimo quasi lo disgustava. A ogni buca o dissesto stradale le stoviglie tintinnavano, tra il resto dei suoi averi, nel sacco legato sul tettuccio.
Non esitò molto nella scelta del posto in cui stare. Si parcheggio dove aveva già trascorso gli ultimi giorni, sotto al solito ponte abbandonato. Diede un altro morso al panino per placare la fame e, reclinando il sedile per la notte, si convinse che l’anno successivo tutto sarebbe andato meglio.
Art by @rotten_jaw